NORMATIVA SULLA DETENZIONE E ALLEVAMENTO DEGLI ANIMALI SELVATICI

Il problema che ci troviamo difronte noi allevatori è quello di avere una regolamentazione in una serie di leggi riguardanti la caccia. Quindi primo paradosso essere assimilati a chi uccide e non a chi alleva.
L'art. 17 della legge nazionale recita"le regioni autorizzano.....". Invece molto spesso ritroviamo nei regolamenti regionali la dizione: ".....può autorizzare". Una discrezionalità abusiva. Se un allevatore in una mostra ornitologica acquisisce una coppia di fringillidi con relativa documentazione, nel momento in cui fa domanda alla propria provincia per essere in regola può ritrovarsi senza risposta. Deve ricorrere all'intervento di un legale per far rispettare la norma nazionale.
La legge nazionale non prevede limitazione numerica di soggetti. Sarebbe un paradosso un controllo delle nascite rispetto alla libera uccisione di molti animale cacciabili. Invece alcune regioni pongono limiti assurdi (in Toscana una sola coppia).
Alcune regioni prevedono un registro di allevamento, alcune vidimato altre non vidimato. Comunicazione a fine anno dei soggetti detenuti. Rinnovo autorizzazione ogni anno, ogni 5 anni, o ogni 6 anni, o non necessaria (Lombardia).
Alcune regolamentano oltre alla detenzione e allevamento delle specie cacciabili e fringillidi (come previsto dalla legge nazionale) anche gli esotici, ignorando che esiste la CITES. Quindi non di loro competenza.
Una vera Babele.
Unica salvezza, per il momento, i mutati non sono soggetti alla legge. Ma se io accoppio un agata con un bruno e ovviamente nascono tutti i maschi ancestrali, perchè questi sono soggetti alla legge ? Cosa hanno a che spartire gli uccelli da me allevati da decenni con i selvatici ?


 
 
 
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LEGGE NAZIONALE N. 157 DEL 1992 (PDF) con tutte le integrazioni e successive modifiche.
ABRUZZO : Legge regionale n. 30 del 31/5/1994 (PDF) Regolamento regionale n. 4 del 26 agosto 1997(limite di 8 soggetti per specie)
BASILICATA : Legge regionale n. 2 DEL 9-01-1995 (PDF) Tenuta registro allevamento.
CALABRIA : Delibera regionale n.627 del 28/9/2007 (PDF)
vidimazione annuale del registro di allevamento.
CAMPANIA : Legge regionale n.. 8 del 10-04-1996 (PDF) Comunicazione annuale dei soggetti detenuti e tenuta registro.
EMILIA ROMAGNA : (L.R. 8/1994, art. 62) Delibera 1519/2003 (PDF) art. 10. massimo 16 esemplari.
FRIULI VENEZIA GIULIA : Legge regionale 19 dicembre 1986, n. 56 (PDF) Art. 19
LAZIO : Legge regionale n.. 17 del 02-05-1995 (PDF) e allevare fringillidi ??? si possono ammazzare merli, passeri,tordi, ecc..
LIGURIA : Legge regionale n. 23 del 22 marzo 2000 (PDF) uccelli asimilati ad animali di affezione.
LOMBARDIA : Regolamento regionale n.16 del 4 agosto 2003 (PDF) Art. 22. 3. Per gli allevamenti a scopo amatoriale di Fringillidi ….. non è richiesta l'autorizzazione di cui al comma 1.
MARCHE : Legge regionale n. 7/95, D.G.R.M. 13/11/95 (PDF) Comunicazione annuale dei soggetti detenuti e tenuta registro.
MOLISE : Regolamento Regionale 29 dicembre 1999, n. 3 (PDF) Massimo 10 soggetti se cacciabili senza limite i fringillidi. Tenuta registro.
PIEMONTE : Legge regionale n. 70 del 4 settembre 1996 (PDF)
Ottenere l'autorizzazione prima dell'acquisizione dei soggetti (colloquio esame).
PUGLIA : Regolamento regionale n.11 del 25 settembre 2003 (PDF) Comunicazione annuale dei soggetti detenuti e tenuta registro.
SARDEGNA : Legge regionale n. 50 del 1993 word l’Art.30 riguarda l'allevamento fauna autoctona
SICILIA : Decreto 30/06/1998 G.U.R.S. 26/09/1998, n. 48 (PDF) Allegato A . La legge è in corso di modifica.
TRENTINO ALTO ADIGE: Legge Provinciale 17 luglio 1987, n. 14 (PDF)
Articolo 19.bis (il "può autorizzare" è in contrasto con la legge nazionale 157/92 che sancisce "autorizza")
TOSCANA : Legge Regionale n. 26 del 04 febbraio 2005 (PDF) Art.7: č consentita la detenzione massimo di una coppia. Rinnovo annuale.
UMBRIA : Reg. 9 agosto 1995, n. 34 (1). (PDF)
Art. 16: 1. Il numero massimo di capi è di sei per ciascuna specie di uccelli .
VALLE D'AOSTA : Legge regionale n. 64 del 27-08-1994 (PDF) Articolo 24. Tenuta registro.
VENETO : Legge regionale 22 Maggio 1997 N. 15 (PDF) tenuta registro vidimato.
CONSIGLIO DI STATO: parere n. 611 del 2001 (Allegato) Tutte le specie sono allevabili. I prodotti di allevamento non sono “fauna selvatica”.gli esemplari allevati sono di proprietà dell’allevatore. Allevare è proteggere. (Sintesi)

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ORNITOLOGICA ITALIANA (F.O.I.)

IN DATA 23/4/2008 ORE 18,55 HO INVIATO UN FAX AL NUMERO DI TELEFONO 0523.571613. PER MAGGIORE CONFERMA HO TELEFONATO ALLA SEGRETERIA F.O.I. ONLUS (0523.593403) E LA SEGRETARIA MI HA CONFERMATO LA RICEZIONE DI DETTO FAX E DEL SUCCESSIVO INVIATO IL DATA 24/4/2008 ORE 15,55. lA SEGRETARIA MI HA ASSICURATO CHE IL SIG. CIRMI AVREBBE LETTO LA MIA LETTERA E CHE MI AVREBBE RISPOSTO. COPIA DI QUESTA LETTERA E' STATA PUBBLICATA SULLA RIVISTA "ALCEDO" E SULLA RIVISTA "CONVERSAZIONI ORNITOLOGICHE".QUINDI DI DOMINIO PUBBLICO. .A TUTTOGGI ATTENDO ANCORA UNA RISPOSTA. PER CHI CONDIVIDESSE IL MIO PENSIERO LO INVITO AD IMITARMI SCRIVENDO ANCHE LUI ALLA F.O.I.
lA LETTERA E' LA SEGUENTE:

Sig. Presidente 
Federazione Ornitologica Italiana Onlus
Direttore della rivista Italia Ornitologica
Dott. Salvatore CIRMI
29100 PIACENZA

Mi chiamo Francesco Monopoli, anche se dalla sigla r.n.a UF83 posso sembrare, un novello allevatore, in effetti, è dagli anni ’70 che inanellavo con anellini FOI (di cui non ricordo più la sigla). Ero e sono soprattutto un allevatore di fringillidi. Nel 1979 smisi di essere iscritto alla FOI per l’aria di sufficienza che all’epoca c’era nei confronti di allevatori d’indigeni.
Ho un modesto sito Internet tramite il quale ho contatti con allevatori di tutta Europa. Ma soprattutto gli italiani con la domanda frequente :”come devo fare per detenere legalmente i cardellini, fringuelli, ecc..”.
Ho raccolto in una pagina, sul mio sito, le leggi di tutte le Regioni italiane sull’argomento.
Una vera Babele.
In questi giorni per la terza volta (ogni 5 anni) mi ritrovo a rinnovare l’autorizzazione per la detenzione e l’allevamento dei miei uccelli. Animali che da generazioni sono nati in casa mia. Accoppiati con soggetti mutati anche di provenienza estera. Animali che hanno a spartire con quelli in natura solo il disegno.
In Abruzzo bisogna inoltrare domanda al Sindaco della propria città per richiedere la visita USL Veterinaria dell’allevamento. Aspettare che un veterinario venga a casa e rilasci la certificazione prevista. Ritornare in Comune per farsi rilasciare un documento di notifica e infine inviare domanda alla Provincia di appartenenza.
Inoltre sono previsti controlli periodici da parte di chiunque (veterinario USL, Forestale, Vigili urbani).
E poi il paradosso dei paradossi: il controllo delle nascite. Cioè non si possono detenere più di 8 soggetti per specie. Quindi entro l’anno sono costretto a “disfarmi” del surplus.
Cosa che ovviamente non mi permette una seria selezione dei soggetti.
Comunque anche nelle altre regioni, fatta eccezione la Lombardia, c’è poco da stare allegri.
Mi sono chiesto e Le chiedo: io cosa ho a spartire con i cacciatori ? Visto che la legge che regolamenta la questione è sulla caccia ? Mi rifiuto di essere confuso con cacciatori e malignamente con bracconieri.
Paradossalmente in Italia è più facile ammazzarli gli uccelli che allevarli.
Provi ad immaginare se la cosa riguardasse tutti gli allevatori di canarini, come diminuirebbero, così come non aumentano quelli di fringillidi.
Ogni volta che ricevo “Italia Ornitologica” la prima cosa che leggo, è quello che Lei scrive nelle prime pagine. Mi entusiasma lo spirito di rinnovamento che Lei porta. E proprio perché sono convinto che Lei è un uomo “dei fatti” vengo a proporle una Rivoluzione.
Una “legge” che regolamenti la detenzione e allevamento di tutti gli uccelli.
Così come ci sono riusciti quelli della LIPU a far approvare delle modifiche alla legge sulla caccia perché noi non siamo in grado di proporre al Parlamento un disegno di legge ?
Basterebbe allegare a Italia Ornitologica un modulo da sottoscrivere e far sottoscrivere da parenti e amici e sicuramente si possono raggiungere le 50.000 firme necessarie per portare al Presidente della Camera la nostra proposta di legge.
Una legge che stabilisca una netta distinzione fra noi allevatori e chi uccide gli uccelli per diletto, i cacciatori.
Una legge che stabilisca una netta distinzione fra gli animali in natura e quelli di normale allevamento.
Una legge che ci preservi da umiliazioni come quelli di VIPITENO.
Una legge che impedisca la chiusura di alcune mostre con l’intervento delle forze dell’ordine inviate dai così detti ambientalisti.
Una legge che impedisca notizie diffamatorie trasmesse in televisione dal TG.
Una legge scritta da chi veramente conosce gli uccelli e che soprattutto gli ama veramente.
Forse un allevatore di canarini Gloster, o di Arricciati potrebbe non essere molto sensibile al problema, ma una piccola riflessione dovrebbe farla: e se una nuova ondata “ambientalista puritana” riuscisse a far legiferare anche nei confronti dei canarini, per esempio dimensione delle gabbie, trasporto, alimenti, ambienti, ecc…
Abbiamo tutti bisogno di una legge.
Una legge ci legittima in maniera definitiva, inconfutabile.
E la dobbiamo proporre noi allevatori. Non possiamo rischiare che qualcuno continui a decidere per noi.
Alla FOI di certo non mancano iscritti avvocati, giuristi, veterinari, allevatori di fringillidi ed esotici di fama mondiale, che possano collaborare nel compilare una serie di articoli di legge.
Lo dice spesso anche Lei: “E’ tempo di cambiamenti!”
E allora ben venga un cambiamento decisivo.
La FOI deve entrare in Parlamento, ha la forza dei suoi iscritti per farlo. Sono nati partiti per molto meno. Noi vogliamo solo quello che ci appartiene: essere allevatori a testa alta.
La ringrazio per il tempo dedicatomi, e la saluto cordialmente.
In attesa  (Francesco Monopoli)

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