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Mentre leggevo l’articolo
sull’ovofagia (Alcedo n.24) mi angosciava osservare la ciuffolotta
che divorava l’uovo. Inoltre era assieme ad un cardellino e la cosa
mi faceva supporre che quell’uovo poteva essere un bellissimo ibrido.
Ibrido che ho visto nascere qualche volta nel mio allevamento e che non
è mai stato svezzato dalla ciuffolotta, un po’ anche per
colpa mia che mi ostinavo a non usare una balia. Praticamente una mia
vecchia nostalgia.
Un motivo in più per comunicare la mia esperienza per salvare quell’uovo.
Tutti coloro che hanno provato ad ibridare il cardellino (o il lucherino)
con la canarina, a volte, hanno avuto la sgradita sorpresa dal cardellino
il quale ha bucato le uova.
A volte la canarina nell’intento di mantenere pulito
il nido finisce di mangiare l’uovo. Però non per questo acquisisce
il “vizio”. Infatti, una volta separato il maschio, nella
successiva covata le cose vanno bene.
A mio avviso il “vizio” è, in effetti, determinato
dalla paura. Il non sentirsi sicura, tranquilla in un ambiente confortevole
porta la femmina a “proteggere” il frutto del suo concepimento,
divorandolo.
Chi ha allevato pesci tropicali, in particolare quelli
della famiglia dei “ciclidi” conosce il problema. Questi pesci
fanno nei confronti delle uova, prima, e dei piccoli, dopo, cure parentali.
Li puliscono e li proteggono. Alcuni (Pelmatochromis kribensis) costruiscono
perfino una specie di nido-tana dove allevare la prole. Ebbene, quando
si trovano, o pensano di trovarsi in grave pericolo divorano i figli.
A me, alcuni anni fa il problema me lo pose una verdona
isabella. Aveva l’anellino di un noto allevatore lombardo, e dopo
alterne vicende al secondo anno giunse nel mio allevamento. Sembrava tranquilla,
e invece appena costruito un bel nido, divenne timorosa e incominciò
a mangiare le proprie uova. Le faceva dal posatoio, e una volta cadute
sulla gommapiuma, prima ci si accovacciava sopra, come per covarle e poi
le mangiava.
M’inventai il sistema della gommapiuma inclinata, ma attraverso
la fessura fra il compensato e la gommapiuma lo vedeva e riusciva ad infilarsi
sotto fino a beccarlo.
Quindi era necessario che appena deposto l’uovo scomparisse anche
alla vista.
Risultato, l’attuale sistema che vado a descrivere.
Occorrente: un foglio di gommapiuma alto 2 cm. Un pezzo
di pluribool per imballaggi. Una striscia di compensato e alcuni fogli
di giornale.
Nelle foto il cassetto misura cm 39x39x4 quindi ho tagliato la gommapiuma
cm.39x37. La striscia di compensato (o formica) cm.39x8. Il pluribool
cm.39x20 circa.
Realizziamo due cilindri con i fogli di giornale lunghi cm.38 circa e
di diametro, il primo, quando il bordo del cassetto (cm.4) e il secondo
cm.2 circa. Faranno da sostegno alla gommapiuma, nel realizzare il piano
inclinato.
Fissiamo il pluribool dal lato dove raccoglieremo l’uovo ad angolo
sul bordo del cassetto.
Copriamo a protezione questa zona con la striscia di compensato
saldamente fissata con del nastro adesivo.
Poniamo la gommapiuma, fissata con il nastro adesivo, in maniera inclinata
e sopra mettiamo un foglio di giornale pulito che faciliterà la
discesa dell’uovo verso il “ricovero”.
Quando dal posatoio la femmina lascerà cadere l’uovo, questo
rapidamente rotolerà sotto il compensato fino a posarsi sul pluribol
nascosto alla vista della femmina.
A volte anche se la femmina depone direttamente a terra,
l’uovo rotolerà comunque purchè il giornale sia privo
d’escrementi che possono fermarlo.
Ovviamente se il cassetto della gabbia è più piccolo, di
quello preso ad esempio, tutto va riproporzionato.
Spero che le foto rendono meglio l’idea.
Un’ultima cosa: le uova ibride cardellino x ciuffolotta, è
meglio metterle a balia, è un peccato privarsi della gioia di questi
bellissimi ibridi.
(Quanto sopra detto è stato pubblicato
sulla rivista ALCEDO di dicembre 2006 a pagina 90). vedi: www.alcedoedizioni.com
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