INIZIARE AD ALLEVARE CARDELLINI

 
 
 
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Abbiamo preso una o due coppie di cardellini da un allevatore. Ci siamo informati sul tipo di alimentazione alla quale erano abituate e abbiamo visto in che condizioni ambientali vivevamo. Se vivevano in voliere ampie all'aperto e noi non disponiamo delle stesse condizioni avremo maggiori problemi per ambientarli nel nosto allevamento. E' preferibile soggetti allevati in volierette e comunque un pò simili al nostro allevamento.

1) appena arrivati nel nostro allevamento dobbiamo tenere sempre a mente che i poveretti, almeno all'inizio, vivranno in un clima di terrore perchè non hanno nulla di familiare che li tranquillizzi.

2) dobbiamo cercare di ricreare per quanto possibile un clima tranquillo. Se li lasciamo insieme si trasmetteranno paura a vicenda. A volte li vedremo imbeccarsi anche se sono due femmine o due maschi: questo significa che si fanno coraggio a vicenda, non che si amano. Quindi è preferibile metterli da soli in uno spazio discretamente ampio: per esempio in una voliera da 120 a tre scomparti metteremo con la griglia di divisorio un soggetto tranquillo del nostro allevamento in 40x40 e il restante 40x80 lo lasciamo al nuovo arrivato.

3) Alimentazione. Useremo quella che gli dava il suo allevatore e man mano aggiungeremo della perilla bianca e il nostro pastoncino senza costringere mai a mangiare gli avanzi (noi non lo vediamo ma loro capiscono che alcuni semi sono vecchi). Ci vorranno circa 6 mesi per incominciare a vederli tranquilli. Una volta che la nostra presenza non li intimorisce incominceremo a sistemarli in modo da prepararli alla stagione cove. Devono associare la nostra presenza a qualcosa di positivo, quindi ogni volta che ci avviciniamo alla gabbia metteremo nella linguetta alcuni semi graditi: un pizzico di semi cicoria nella linguetta, pochi semi (3-4) di canapuccia, (2-3)girasole piccolo o tritato, (4-5)di lino, mezza linguetta di pastoncino la mattina e mezza alle ore 14. Non fare mai mancare una linguetta di gritt da rinnovare spesso. (1 Kg di BIOSAL + 2 Kg Gritt Marino), oltre all'osso di seppia.

4) I sistemi di alimentazione sono tanti, ogni allevatore è convinto che il suo sistema sia il migliore ma non disdegna la ricerca di migliorare. Io ovviamente credo nel mio sistema di allevamento. Nulla in contrario se con altre tecniche si raggiungono buoni risultati. (fatemelo sapere).

5) La riproduzione. Il cardellino nella maggior parte dei casi è monogamo. Una volta affiatata una coppia è difficile separarla senza avere uova chiare con altri patner. Salvo usare un maschio al salto da mettere al momento opportuno, ma è una tecnica che funziona facilmente per fare incardellati ma più difficilmente fra cardellini.

6) Formazione delle coppie. Accertiamo con il classico soffio sulla pancia che il maschio è in calore (la cloaca deve sporgere almeno tre millimetri) . E con il soffio sullo sterno che la femmina è spiumata segno di aumento della temperatura corporea.

7) Per quanto riguarda lo spazio una voliera da 120 è l'ideale. Quando avremo selezionato soggetti tranquilli e affidabili potremo diminuire lo spazio. Nido interno ben mascherato con vegetazione artificiale o tavoletta di legno.

8) Siccome siamo partiti con soggetti che non conosciamo e comunque al loro primo nido, consiglio di procurarsi una spugna alta 1 cm. per tutta la lunghezza e la larghezza della gabbia, perché probabilmente anche se la cardellina ha fatto il nido è possibile che deponga dal posatoio o sul bordo del nido e quindi l'uovo cadendo sulla spugna non si rompe. Sulla spugna metteremo dei fogli di giornale per tre motivi: 1 la spugna impiccia le unghie e spaventa, 2 si sporca, 3 il giornale va sostituito ogni tramonto perché sporco di feci rovinerebbe l'uovo. (vedi "Ovofagia")

9) Dopo la deposizione del terzo uovo separeremo il maschio nello scomparto piccolo (40x40) un foglio di compensato. La femmina lo sente vicino e cova tranquilla. Invece se lo vede si innervosisce quando questi gli fa la corte e rischiamo che abbandoni per un'altra deposizione.

10) Recuperate le 5 uova (che avremo man mano sostituite con le finte) le metteremo ad incubare sotto una canarina, perché non conoscendo cosa farà la cardellina è meglio accertarsi che alleva. Sotto la cardellina invece metteremo le uova di una canarina che siano state già incubate da 2 giorni. Dopo 11 giorni ovviamente nasceranno i canarini sotto la cardellina e sapremo se alleva. Invece dopo altri due giorni nasceranno i cardellini sotto la canarina e che passeremo alla vera madre cardellina, restituendo i canarini alla canarina.
Se la cardellina non alleva, speriamo che la canarina allevi i cardellini pur di non perderli. (se decidete di far baliare tutti i cardellini che nasceranno commettete un grosso errore perchè non costruirete mai un buon ceppo. L'utilizzo di balie deve limitarsi solo in questo caso: cardellina novella alla prima esperienza). E comunque è meglio usare le incardellate come balie (vedi l'articolo sull'imprinting).
Nella ipotesi che la cardellina non alleva tocca rifare lo stesso lavoro per la seconda covata e vedrete che la cardellina si metterà ad allevare. Comportamenti strani da parte della cardellina come per esempio gettare fuori dal nido i piccoli canarini non significa che ha riconosciuto i canarini ma semplicemente si è spaventata della novità. Non allarmatevi. La prossima volta li alleva. Di solito una cardellina che costruisce il nido o che comunque sosti in un nido da noi preparato sicuramente alleverà, magari l'anno prossimo; invece quella che non considera affatto il nido e continua a deporre a terra è da scartare.

11) All'età di 18-20 giorni dei piccoli rimetteremo il maschio. Probabilmente imbeccherà solo la femmina dopo essersi accoppiato. Trascurerà completamente i figli, salvo a difendere il nuovo nido. In questo caso sarà separato nuovamente dopo la deposizione del 3 uovo. Se invece imbecca anche i piccoli conviene lasciarlo insieme alla femmina per la 2a covata. E' un maschio da tenere.

12) I piccoli si svezzano più in fretta con perilla bianca e pastoncino. Una volta separati dai genitori conviene trattarli come dei nuovi arrivati. Disponendo dello spazio mettere uno per gabbia (40x40). Col tempo individueremo i soggetti più tranquilli da tenere e fra questi quelli figli delle femmine migliori.
Spero che questi miei piccoli consigli sono stati utili. (per altro sempre a disposizione telefonicamente o per e-mail).

 

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